Giorno e notte

polimaterico, Tavola, 2003

Giorno Notte (2003) sembra chiudere un piccolo ciclo di consapevolezza: dopo Campi sfumati e Colori della notte, qui appare il dualismo chiaro-scuro, luce-ombra, conscio-inconscio.
Questo titolo suggerisce un dialogo tra opposti, ma anche una loro integrazione. Forse l'artista  stava cercando equilibrio tra il suo mondo interiore (notte) e quello esterno, quotidiano (giorno). Potrebbe aver voluto rappresentare i suoi ruoli e i suoi desideri, il dovere e l’essere, la visibilità e l’intimità.
L’opera probabilmente non mostra un contrasto netto, ma piuttosto uno scorrere, una fusione tra le due dimensioni. Come se la sua pittura stesse iniziando ad abbracciare le polarità, non più separandole, ma riconoscendole come parti della stessa verità.
È un momento di armonizzazione. Un passaggio di crescita.

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