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Paolo Levi su "PARLA L'AMORE" Paolo Levi su "PARLA L'AMORE"

Paolo Levi su "PARLA L'AMORE"

“Finché c’è anima c’è arte, la vocazione artistica fa parte dell’uomo e viene sempre dall’intimo”. Così Paolo Levi, critico e storico dell’arte contemporanea, ieri all’inaugurazione della mostra “Parla l’Amore” in Villa Cambiaso a Savona. Noto a livello nazionale ed internazionale, della fama di Federico Zeri e Vittorio Sgarbi, Levi con la sua allieva Stefania Bison, l’Associazione Internazionale ARTEPOZZO “No profit” e la curatrice dell’evento Angela Maioli Parodi, ha selezionato le opere pittoriche e scultoree che sino al 22 dicembre saranno esposte presso Villa Cambiaso in via Torino. Savonanews lo ha intervistato.

A chi parla di “morte dell’arte”, Levi si dice contrario. “Si parla di morte dell’arte da quando è finito il concetto di bellezza che giungeva dalla cultura greca classica. L’arte non è morta con la morte della bellezza, ma continuerà a vivere finché ci sarà l’uomo. Ogni artista, ogni pittore infatti proietta la propria anima all’interno dell’opera, così come quando il poeta compone una sonetto e un musicista un quartetto. E’ in questo modo che l’arte vive e continua a vivere”.

L’arte ed ogni espressione artistica sono lo specchio della società, oggi in periodo di crisi e di precarietà come si configura? “Ogni epoca ha l’arte che si merita. L’arte contemporanea, l’arte concettuale fatta di foto, installazioni, materiali, rappresenta lo specchio della crisi della società, ma questa non è arte, è un’altra cosa. Riflette a modo suo la società in cui viviamo. La società contemporanea quando produce non si pone la problematica della bellezza, dei contenuti, dei messaggi spirituali, delle cose individuali che sono eterne. E così l’arte assume e rispecchia questa provvisorietà tipica della contemporaneità”.

Gli artisti oggi esprimono il tormento interiore derivante dalla crisi economica e dalla mancanza di certezze? “L’arte contemporanea è lo specchio di una crisi di cui sentiamo parlare ogni giorno attraverso i giornali. Il concetto che vuole esprimere e trasmettere un artista non è più un’opera d’arte ma un’opera filosofica. Artista è colui che si manifesta e vive attraverso l’arte, colui che riflette nell’opera ogni dubbio e disagio. Ad esempio gli artisti della Biennale di Venezia non sono tormentati, per loro la produzione artistica è anche lavoro e forma di mantenimento”.

Prof. Paolo Levi
Critico d'arte
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