Mavie Cartia

Le stagioni di Mavie- da Giovanni Spadola
Libero da vincoli di competenza e di militanza critica,mi accosto alla visione di questa mostra di Mavie Cartia scoprendo lo sguardo dell'autrice sulle cose esil paesaggio che da sempre la circondano,e che per amicizia so che tiene dentro di sé anche quando è lontana.L'accostamento dei colori e dei soggetti della mostra di Mav?e Cartia rimanda ad un gioco che,a dispetto dei nostri tentavi maldestri di esseri umani,noi uomini continuiamo a chiamare stagione.La stagione da sempre,cambiando il clima e la luce,gioca con i colori della nostra vita.L'inverno e l'estate.La nostra capacità di adattamento ne è uscita forse vincitrice ma le stagioni continuano a giocare.I luoghi e le cose si adattano rinnovandosi in maniera impercettibile.Pure noi percepiamo sulle nostre spalle la carezza o la durezza del cambiamento di stagione e ne siamo ogni volta sorpresi.Un soffio di luce rappresenta a volte una scoperta a noi abituati a troppo ridondante sole.Duta magari un attimo o un mese ma ci riconduce ad una dimensione collettiva.La luce che permea le opere di Mav?e è la luce di questa trasformazione delle stagioni e con la freschezza dinamica della sua pennellata ci viene svelato un mondo calmo e adagiato nell'ordine naturale delle cose.La diversità dei soggetti su cui si sofferma l'occhio è sorprende e organico allo stesso tempo.Mentre il giglio marino della sabbia,"Pan grathos" dal greco "tutta forza", rappresenta l'esplosione dell'estate e della natura.La pittura di Mavie racchiude i fiori in un ovatta cromatica e lunare.Il caldo della sabbia si percepisce ma non si avverte.La tonalità si diluisce nei movimenti della pennellata,i toni caldi del paesaggio reale sono velati e protetti dalla luce dirompente dei raggi solari per racchiudere,in una sfocatura pacatamente dispettosa, l'inesorabile gioco delle stagioni.
martedì 10 luglio 2007
Galleria la Calandra - Ispica - Rg - Italy
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